Indietro?? ...Neanche per prendere la rincorsa...

Wednesday, January 31, 2007


Noi siamo della materia di cui sono fatti i sogni, e le nostre piccole vite sono circondate da un grande sonno.William Shakespeare "La Tempesta"
...L’arte del sogno, un accordo segreto e imperscrutabile tra due menti che si ritrovano inconsapevolmente a compiere le stesse operazioni....
The science of sleep allestisce per i sognatori lo spettacolo più amichevole e accogliente che si possa immaginare....

Pubblicitàdipendente???


Sono FINTEEEEEEEEEEEE!!!!
;-D

Tuesday, January 30, 2007

..non è magia, è lotta di classe...


Da quando c'è il nuovo governo...la televisione in Italia sta leggermente progressivamente migliorando...migliorando nel senso che il trash si mischia col curturale....e allora la Dandini passa in prima serata, la littizzetto si riferisce ad Eminems senza troppo pudore...di Santoro biondo non ne parliamo - è pure diventato + noioso,..il grande Enzo, il Biagi, tornerà tra poco...+ storia, + ecologia....insieme chiaramente alle tette della Ventura e al big brother....ma insomma tutto sommato non ci lementiamo....

in questi piccoli passi esce fuori un grande artista.... Ascanio Celestini....lo ascolterei per ore...

"Appunti per un film sulla lotta di classe"...

“È un insieme di appunti – scrive Celestini - che ho incominciato a prendere per una storia della lotta di classe oggi. Una volta le persone che appartenevano alle diverse classi sociali avevano anche culture diverse. Il ricco suonava Mozart, il povero ballava il saltarello. Oggi è possibile che sentano entrambi De Andrè o D´Alessio. Oggi la differenza è solo nei soldi. Così ho incominciato a raccogliere storie per capire cosa è rimasto della coscienza e dell´identità nell´appartenenza a una classe e mi è sembrato che in particolare nel lavoro precario si aprisse una vera voragine.”
In particolare, il mondo sul quale si è concentrato l’interesse e l’impegno creativo di Celestini è stato quello dei call center .
“Ci sono certi operatori del call center – prosegue - che stanno al telefono con la stessa crisi della presenza che attraversa uno che se ne va al funerale di suo fratello.Vanno al lavoro come si va a visitare una città bombardata. Rispondono al telefono, ma sono anestetizzati, colpiti dall´azzeramento che l´istituzione opera su di loro come una divinità antica e feroce che li rende ombre.Eppure ci vanno con leggerezza perché spesso manco lo considerano un lavoro, ma solo una maniera per racimolare qualche soldo.Denaro che non è mai abbastanza per uscire dalla povertà, così i più anziani si devono arrangiare a fare altri lavori e lavoretti. Invece i più giovani restano inchiodati alla casa di mamma e papà in un limbo che non li fa stare più nella tarda adolescenza liceale, ma non ancora nella maturità dell´adulto che si fa una vita autonoma”.

“In un giornale che producono i precari del call center dietro casa mia un anonimo scrive "mi ricorda un po´ la vendemmia, quando i grappoli d´uva sono maturi e bisogna raccoglierli. A vederla in questa prospettiva non siamo molto diversi dai lavoratori stagionali che si occupano di pomodori o altri ortaggi".
Ma per uscire dal mondo delle ombre bisogna imparare a attraversarle.E uno che si impara a oltrepassare le ombre può attraversare anche i muri di cemento armato. Può attraversare le porte anti-panico senza spingere sui maniglioni rossi. Scendere per strada attraverso i muri delle villette controllate dall´allarmi, attraverso le banche videosorvegliate. Attraversare i muri delle zecche, che fanno bene a chiamarle zecche perché servono a succhiare il sangue alla gente. Può attraversare i parlamenti dove tutti smetteranno di parlare. E le guardie giurate giureranno che non è colpa loro. Diranno che "i servizi di sicurezza non servono più. Come un macellaio in un mondo di vegetariani, come un assassino nel camposanto".Una guardia cercherà di fermarlo, ma lui attraverserà pure quella guardia con tutta la sua divisa. La guardia che dirà che "non vale! Questa è magia".E lui gli risponderà che "non è magia, è lotta di classe".

Monday, January 29, 2007

quando 40 non basta più


Quando si gioca per fare centro
quando si vorrebbe fare 100 e il max è 50..
quando si sapra il colpo e si colpisce solo di sguincio
quando l'importante non è + partecipare
quando si è di nuovo a caccia e si sente la preda vicina

Thursday, January 25, 2007

tanto per ricordarselo


questa non c'entra molto con la mia giornata ma in realtà la figurina m'ha ricordato qcs che mi sto stampando bene in fronte....e poi emily, la strana è proprio cattiva

cattiva, come mi sento un pò ora




Make It Happen



ma che figa è la mia azienda??ma non l'avrei mai creduto prima di stamattina...

The best way to predict the future is to invent it.
tale Alan Kay l'ha detto...bravo...facile....

e anche l'altra: "make it happen"...

bravi proprio quelli del marketing
ti ci fanno credere....
e ho veramente avuto la sensazione di essere stata plagiata...
iniziano con tutte le pubblicità ecologiche...spettacolari...che ti afnno pensare, am come siamo buoni noi qua dentro...
secondo me è possibile subire a tal punto il magnetismo di una persona, ma che dico una persona, delle sue parole, che se all'inizio dicevi "guarda sto cocainomane" poi dopo ti ritrovi a bocca aperta a pensare "si, io sono con te"...
pauroso!!!
poi mi son un pò ripresa e resa conto che sta gente mi fa proprio incazzare...
alta tecnologia, belle macchine, siamo i capi, siamo i + bravi...e ragazzi, c'abbiamo pure tanti soldi.....
ma che ce ne fosse uno che ha detto " si, siam ganzi, siam bravi...facciamo macchine che senza di esse il mondo non andrebbe avanti...ma in realtà si fa proprio cagare xchè con tutta la nostra tecnologia non si fa niente x inquinarlo un pò di meno..."
make it happen una bella cippalippa
green is green (vediamo se questa la capite) nel mondo dei tuoi sogni caro mr.president detto anche Genius....

io boh???


The Full Alan Kay Quote

"Don't worry about what anybody else is going to do… The best way to predict the future is to invent it. Really smart people with reasonable funding can do just about anything that doesn't violate too many of Newton's Laws!"

— Alan Kay in 1971,inventor of Smalltalk which was the inspiration and technical basis for the MacIntosh and subsequent windowing based systems ....

Monday, January 22, 2007

Supereroi di noi stessi


ciò che mi è rimasto di questo weekend un pò strano...è questa domanda: ma quando crolla un mito, una cosa in cui si è creduto tanto, sin dall'infanzia, tipo i nostri supereroi...i nostri esempi, quelli che ti fanno dire "io voglio diventare cosi"...che succede?
...e se questa cosa succede da grandi, che si fa?
delusione immensa e senso di smarrimento....
i muri portanti crollano e rimane solo lo scheletro.....
come si fa?
c'è il rischio di diventare cinici, non credere + a niente, x non correre il rischio di soffrire di nuovo....è facile cadere in atteggiamenti del genere...."se non ce l'ha fatta il nostro supereroe, xchè dovrei farcela io?"....
perchè continuare a sognare l'impossibile?
la botta è pazzesca, ma ci si deve rialzare!

c'è una scelta...

prendere spunto, capire dove si è formata quella crepa nel muro e perchè.....e costruirsi una nuova casa evitando quell'errore...questo non vuol dire che non saremo soggetti a altri piccoli terremoti e ad altre crepe, ma faremo di un fallimento un nuovo sogno....

forse diventeremo i supereroi di noi stessi....

non vorrei incontrare un grande sognatore inaridito dagli errori degli altri....

Friday, January 19, 2007

forza vale alè alè

la confusione è una brutta bestia...è una palude che ti risucchia e ti fa soffocare... ma soprattutto ti fa vivere la vita come non vuoi, ti fa andare a caso sprecare energie e rischi di buttare la tua vita nel cesso e tirare lo sciacquone....
la confusione è un problema personale, non si condivide, xchè si fa + casino, si genera tensione e dolore e si crea + confusione
La confusione va affrontata con coraggio senza dire "quanto è difficile vivere".... bisogna guardarla negli occhi e dirle "che cazzo vuoi, confusione?"...qualsiasi altro comportamento è da VIGLIACCHI....
questo intendo quando parlo di voler stare nel campo di battaglia e non arroccarmi sulla torre instabile di merlino, in tanta confusione e con la paura del genere umano e con la paura di vivere...
ho sbagliato di nuovo....ma queste convinzioni non me le toglie nessuno per il momento....

Thursday, January 18, 2007

sarà come l'Arca di Noè il cane il gatto io e te

"Quando nel corso degli umani eventi si rende necessario ad un popolo sciogliere i vincoli politici che lo avevano legato ad un altro ed assumere tra le altre potenze della terra quel posto distinto ed eguale cui ha diritto per Legge naturale e divina, un giusto rispetto per le opinioni dell'umanità richiede che esso renda note le cause che lo costringono a tale
secessione. Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso di governanti; che ogni qual volta una qualsiasi forma di
Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo....
"

La ricerca della felicità, quella del film di Muccino prende spunto dalla dichiarazione di indipendenza degli stati uniti d'america....Me la sono letta tutta stamattina,(son convinta di averlo fatto anche a scuola, ma come dicono gli articolo 31, "stavamo imparando tante e tante poesie che hai dimenticato ma le canzoni dei cartoni è quello che hai salvato")...
e letta "da grande" questa dichiarazione fa sorridere cinicamente e pensare "caro il mio thomas jefferson mi sa che c'hai un bel pò di prurito nel tomba se vedi quello che è successo da allora..."
Si potrebbe dire che l'america di allora è diventata un mutante...irriconoscibile in parole tanto condivisibili e democratiche...le parole su cui si fonda quello che tutti chiamano l'Occidente, il nostro....ma quella dichiarazione oggi è letta e interpretata e impugnata come uno strumento di supremazia....e non come uno strumento per comprendere uno dei marchingegni base del mondo: la ricerca della felicità e quindi del benessere, non solo economico..
Insomma si rigira un pò la frittata...E' un male comune questo ultimamente....il volersi far tornare le cose che non tornano..è un
pò il virus dei Paraculo che dilagano.

...ma tornando al film che parte da thomas jefferson e arriva alla battuta finale "sarà come l'Arca di Noè il cane il gatto io e te " (partirà la nave partirà dove arriverà questo non si sa sarà come l'Arca di Noè il cane il gatto io e te - sergio endrigo)....
bisogna vederlo...e forse rivederlo...

ci sono tante fasi nella vita, smith le chiama con nomi diversi, bella idea in effetti... ma potrebbe chiamarle tutte "la ricerca della felicità" 1,2,3,4 ecc... oppure potrebbe chiamarle tutte ("rischio" 1,2,3,4 ecc...) oppure potrebbe anche chiamarle ("non smettere mai di crederci" 1,2,3,4 ecc...)
è un film che fa un pò male, e secondo me fa male soprattutto a chi a smesso di crederci, chi
non cerca +, a chi si piange addosso....muccino sembra aver superato la crisi dei 30enni e va al sodo...

"....ci sono quelle sere
che sono più dure
dove serve bere via le paure
e dentro ci si sente
piccoli per sempre..."

Wednesday, January 17, 2007

RTK

Ready To Kill
Ready To Kill
Ready To Kill
Ready To Kill
Ready To Kill
Ready To Kill

gallina vecchia fa buon brodo


si, si...continuiamo a riderci su....ma c'è poco da scherzarci...27 anni mi hanno detto stamattina è l'età in cui un calciatore è in piena maturità....lo dovrò prendere come un paragone positivo?......
ci penso un pò su....

Razmataz - ma è nato prima l'uovo o la gallina?

"Il termine “Razmataz” mi è piaciuto subito appena l’ho sentito. L’ho vistoscritto in modi diversi, con grafie strane, e anche il suo significato non è deltutto chiaro: pare che, in un qualche slang non ben precisato, voglia dire“bugiarda”, ma in realtà è essenzialmente un’esclamazione, utilizzata daiballerini di charleston di quegli anni. Ed è forse una parola anche vagamenteonomatopeica che, con tutte le zeta che nella sua grafia originale contiene,sembra risentire del medesimo problema di incertezza etimologica checaratterizza il termine jazz. " (Paolo Conte)

Tuesday, January 16, 2007

quando rido da sola davanti allo schermo...

Primo giorno di scuola in una scuola Americana, la maestra presenta alla classe un nuovo compagno arrivato in USA da pochi giorni: Sakiro,Suzuki(figlio di un alto dirigente della Sony).
Inizia la lezione e la maestra fa alla classe:
- Adesso facciamo una prova di cultura. Vediamo se conoscete bene la storia americana.Chi disse: "Datemi la liberta o datemi la morte"?La classe tace, ma Suzuki alza la mano.
- Davvero lo sai, Suzuki? Allora dillo tu ai tuoi compagni!
- Fu Patrick Henry nel 1775 a Philadelphia!
- Molto bene, bravo Suzuki!E chi disse: "Il governo è l popolo, il popolo non deve scomparire nel nulla"?
Di nuovo Suzuki in piedi,
- Abraham Lincoln nel 1863 a Washington!
La maestra stupita allora si rivolge alla classe:
- Ragazzi, vergognatevi, Suzuki è giapponese, è appena arrivato nel nostro paese e conosce meglio la nostra storia di voi che ci siete nati!
Si sente una voce bassa bassa:
- Vaffanculo 'sti bastardi giapponesi!!!!
- Chi l'ha detto? - chiede la maestra.
Suzuki alza la mano e senza attendere risponde:
- Il generale Mac Arthur nel 1942 presso il Canale di Panama e Lee- Iacocca nel 1982 alla riunione del Consiglio di Amministrazione della General Motors a Detroit.
La classe ammutolisce, ma si sente una voce dal fondo dire:
- Mi viene da vomitare!
-Voglio sapere chi e' stato a dire questo!!? - urla la maestra.
Suzuki risponde al volo:
- George Bush Senior rivolgendosi al Primo ministro Giapponese Tanaka durante il pranzo in suo onore nella residenza imperiale a Tokyo nel 1991.
Uno dei ragazzi allora si alza ed esclama scazzato:
- Succhiamelo!
- Adesso basta! Chi e' stato a dire questo?? - urla la maestra.
Suzuki risponde impeterrito:
- Bill Clinton a Monica Lewinsky nel 1997, a Washington, nello studio ovale della Casa Bianca.
Un altro ragazzo si alza e urla:
- Suzuki del cazzo!
Suzuki risponde:
-Valentino Rossi rivolgendosi a Ryo al Gran Premio del Sudafrica nel Febbraio 2005.
La classe esplode in urla di isteria, la maestra sviene.
Si spalanca laporta ed entra il preside:
-Cazzo! Non ho mai visto un casino simile!
Suzuki:
-Romano Prodi, Ottobre 2006, nella sua villa di Bologna,dopo aver visto la finanziaria di Padoa Schioppa !!

Que con el paso del tiempo el vino se hace bueno........ depende.

la cosa bella di quando vengo in macchina a lavorare la mattina è che mi sento un pò di controradio, o il volo del mattino che dice cazzate, o un pò di canzoncine...insomma si parte bene...poi ogni tanto presa nei pensieri, arriva una canzoncina vecchia...tipo Depende che fa + o meno cosi: dipende, da che dipende, da che punto guardi il mondo tutto dipende....che in effetti è un pò la scoperta dell'acqua calda...però in effetti la frase iniziale che dice:...."o lo relativas que son las verdades absolutas."....non esiste 1 modo unico, non esiste una via unica, non esiste 1 unico punto di vista...e rendersi conto di questo a volte ti può prendere male, a volte può essere la cosa + eccitante del mondo...dipende....dipende te che momento ti trovi a vivere...ho sempre + l'impressione che la realtà si muova per tempismo e/o antitempismo..come un giochino elettronico impazzito dove le cose hanno movimenti visti dall'esterno casuali ma intrinsecamente voluti e che cozzano e interferiscono nelle loro traiettorie o si mancano....questa cosa non mi tange..anzi a dirla tutta mi piace...perchè ora sono l'osservatore...non sono il puntino in traiettoria...anzi, sono il puntino in traiettoria ma non mi vedo...vedo gli altri...e sto tranquilla....
domani faccio 27 anni...e sono un botto...nei miei calcoli di bambina, dovevo essere già sposata e con figli...vedi come cambiano i punti di vista...e invece sono qui che penso come mi garberebbe andare a fare i salti sulla neve fresca (come
da bambina) e invece vedi, non c'è la neve e direi che non c'è neppure l'inverno
Depende, de qué depende, de según como se mire todo depende


Thursday, January 11, 2007

La Vera Storia del " Boia chi Molla "

La volgarità, purtroppo, dilaga ....
E’ il caso dello slogan " boia chi molla "....
Eppure, nonostante tutto, esiste una spiegazione ed è politica, come per le svastiche o le croci celtiche che vediamo apparire sui muri delle nostre città.
Oggi, grazie alla perseveranza della sinistra rivoluzionaria, che ha tolto dall'oblio storico, voluto dal revisionismo, la figura del Che, è difficile trovare un ragazzo che non sappia del Che rivoluzionario ( e i veri rivoluzionari sono sempre amati dai giovani), sono convinto che pochi (anche tra gli anziani) sappiano come è nata lo slogan del "boia chi molla".
Non furono infatti i fascisti della gazzarra di Reggio Calabria (nel 1970) ad inventarla: già alla fine del settecento (1799) risuonò dalle barricate poste a difesa delle Repubbliche Democratiche (Romana e Partenopea) e nel periodo risorgimentale (a metà dell'ottocento) fu il grido di battaglia degli insorti delle cinque giornate di Milano, fu poi durante la dittatura fascista, il titolo d’un foglio politico dei fratelli Rosselli stampato a Parigi in Italiano (i fratelli Rosselli erano antifascisti italiani esuli in Francia); ed ecco infine durante la repubblica di Salò (RSI), divenire anche il motto di un reparto fascista.

Tuesday, January 09, 2007

Believer

Believer

As a Believer you believe the world has almost infinite possibilities. You believe people should be pursuing their passions and not be caught up by what others say they should desire. Your entire life involves continuously having new experiences and learning from them. It is the challenge, the risk, the prospect of what you can achieve that drives you, rather than simply making money. You're a self-motivated individual driven by your passion and so need a job and environment with loose boundaries and maximum freedom.


grazie job pilot, menomale che ci 6 te...

Monday, January 08, 2007

c'era una volta in America
















vedere c'era una volta in america con la febbre fa un certo effetto....sarà x la chiacchierata di sabato sera su vinicio capossela...sulla sua canzone per questo capolavoro di film...

Dov'è che siam rimasti a terra Nutless
dov'è lo sparo
il botto
dov'è la strada
dove noi
e la sera arriva presto troppo presto per potere andar
dov'è che siam rimasti

dov'è che siam restati soli Nutless
dov'è che i muri si sono chiusi addosso
muri che avevamo costruito
nella sabbia e per la sabbia
forse per avere ancora a tiro l'onda

tutta questa clandestinità dov'è che nata
questo andare a letto presto
quando è iniziata?
che potevamo andarcene a ragazze
o giù al Lido
affanculo questa serietà
questa lealtà
tutta questa impresa
poi il sabato all'iper a far la spesa

buttarci a piedi pari
nella vasca del campari
abbattere la notte
a raffiche di Gordon Rouge

....chabidubidù!

dov'è che abbiam ceduto il capo al sonno
al vapore alla cucina al caldo al televisore
tu in un letto e lei in un altro
dove quei bagliori visti da lontano
fuori in punta di pennello
tutto Napoleone
dipinto in un bottone

cara cosa hai fatto oggi e cosa hai fatto tu
cara cosa hai fatto finché non si è fatto
BOOM BOOM BOOM BOOM

lo vedi adesso che cos'è successo Nutless?
abbiam dovuto richiamare in campo i veterani
quelli che la battaglia grossa
credevano di averla fatta
e invece eccoci tutti
...in groppa alla lealtà!

le fontane di berlucchi
le cascate di garofani
...i love you

e quando ce ne andremo tutti Nutless
sarà quando l'aria è più vicina al cielo
veglierò per sempre
per vedere il bagliore da vicino

finché prenderemo d'anticipo il mattino.

non è più tardi
e non sarà tardi più
non è più tardi ora
non sarà tardi più

Wednesday, January 03, 2007

me voy - capodanno 2006 -barca


schiumare di rabbia ovverosia "essere talmente arrabbiati da perdere saliva" oppure "essere fuori di sé dalla rabbia." ...oggi, parlando, m'è venuta proprio questa immagine di me...il capodanno 2006 è stato davvero molto bello, molto sudamericano direi, in una citta, come Barcellona che il popolo viaggiante "Italia" ama...perchè? perchè Barcellona è una città in divenire, che guarda avanti, che trasforma il vecchio in nuovo o lo fa coesistere....ditemi dove si trova una città simile come filosofia in italia?da nessuna parte...e in unisce il clima gioviale e godereccio spagnolo con questa"puzza sotto il naso" che hanno gli orgogliosi catalani, i milanesi de noatri.... poi in 6 anni s'è propio trasformata, s'è fatta donna direi..la barcelloneta è diventata il quartiere un pò alternativo, il raval il quartiere un pò fatiscente ma di una multiculturalità dove regna una sorta di patto tacito tra polizia e trafficanti...dicevo...dello schiumare di rabbia....sapete quando c'è qualcosa che interrmpe il vostro sogno, dopo esservi appena addormentati..e il cuore ha iniziato a battere piano piano e a riprendersi delle fatiche della giornata...che succede? il cuore all'improvviso rinizia a battere a 2000, sale in gola e produce un'inconte sensazione di ansia...poi l'ansia passa, e ti sale l'incazzatura per quel fetentone che ti ha svegliato...ecco io sono oltre l'incazzatura, schiumo di rabbia...perchè non me lo merito che un bambino capriccioso si metta a strillare nel mezzo della notte, un bambino che non vive nella mia casa, ma nella casa di fronte alla mia, con una calda famiglia che lo accudisce...e pretende di svegliare i miei sogni, il mio riposo....anche se la sensazione + forte che rimane è cullarlo e tranquillizzarlo...ma non è giusto,non è corretto...e forse stavolta si prende pure 2 schiaffi...
Porque no supiste entender a mi corazon
lo que habia en el porque no tuviste el valor de ver quien soy
porque no escuchas lo que esta tan cerca de ti
solo el ruido de afuera y yo
que estoy a un lado desaparezco para ti
No voy a llorar y decir que no merezco esto
porque es probable que lo merezco pero no lo quiero
por eso me voy que lastima pero adios
me despido de ti y me voy
que lastima pero adios me despedio de ti

Tuesday, January 02, 2007

LETTERA A I

da Barcellona - 30.12.2006
Se ti scrivo solo adesso un motivo ci sarà....cosi inizia il liga in questa canzone che forse per molti non vorrà dire niente, ma per me è stata la canzone dell'autunno...di un pò di tristezza che scende sugli occhi, e la solitudine che ti fa venire voglia di quella persona che in quel momento anzi da un bel pò non può essere li... non è mica san Lorenzo non ci sono stelle matte su 'sta piccola città....rio, per esempio e le estati elbane a fare a gara a chi sta + in acqua, a chi fa il tuffo + bello dalla barca..non ci sono desideri da non dire come tempo fa il destino ha la sua puntualità... me lo ricordo ancora...le confidenze unpò schive di 2 bambine che son rimaste tali a lungo e che ad un certo punto hanno scoperto cosi all'improvviso il motore dei sentimenti...in un 17 giugno di un pò di tempo fa.... hai lottato come un uomo con la brutta compagnia che non eri mica stanco che nessuno mai è pronto quando c'è da andare via hai pregato bestemmiando per la rabbia per tutta l'agonia per le scelte che stava facendo dio...son convinta che c'hai provato a non farti portare via o forse non hai avuto neanche il tempo di lottare, tanto non c'era preparazione a quel momento non ci sono più i petardi e nemmeno il diario vitt le bambine occhiate in chiesa sono tutte quante spose sono tutte via da qui non si affaccia più tua madre alla finestra a urlare "tòt a cà" ...si, lore, + che altro si dannava a richiamarti a casa per farti mangiare, bella pippicalzelunghe inappetente che non eri altro...a svignartela da tavola in ogni momento...non c'è neanche più la tua curiosità...che bella che eri, presa nelle tue domande e nei tuoi perchè, continui, insoddisfabili dove sono le ragazze che sceglievano fra noi..i ragazzi che ci scambiavano per sorelle direi...chissà com'è che le persone che stanno tanto insieme poi finiscono per assomigliarsi...e dov'è la nave scuola che hai confuso con l'amore e forse lo era più che mai...in questo momento me lo chiedo sai...come sarebbe andata con fè, se sarebbe stato davvero l'unico, the big one, o se anche tu ad un certo punto saresti impazzita/persa alla ricerca di altro, quanto si cambia dai 23 anni, e che altri luoghi avresti vissuto, e che lavoro avresti fatto...e che gente nuova avresti conosciuto e se ti saresti innamorata di nuovo, magari di un altro...o forse no...non c'è più la pallavolo e i tuoi attrezzi non c'è più l'hi-fi non ci sono più tutti quanti i tuoi guai quando hai solo diciott'anni quante cose che non sai quando hai solo diciott'anni forse invece sai già tutto non dovresti crescer mai
questa canzone come canzone per un'amica di guccini e last kiss dei pearl jam...sono sempre e solo per te....e cosi sembrerebbe che ti penso solo quando sento queste canzoni + o - raramente...non è vero, e tu lo sai...ci incontriamo spesso, soprattuto quando è importante, nell'altro mondo parallelo...quello dei sogni...


se ti scrivo solo adesso è che sono io così è che arrivo spesso tardi quando sono già ricordi che hanno preso casa qui non è vero ciò che ho detto: qua c'è tutto a dire che ci sei fai buon viaggio e poi poi riposa se puoi