Indietro?? ...Neanche per prendere la rincorsa...

Tuesday, July 17, 2007

onirico o forse no

Quanto è bello sognare...ieri sera, ore piccole in ufficio, again, passeggiatina distractiva a marina in quest'aria estiva da pizza a taglio, gelati, infradito - costumi - parei, pineta, banchini sul lungomare....in questa versilia cosi modaiola ma pur sempre toscana...mi son cacciata in albergo,,,sfatta...doccia e film...film di produzione deutsch, su berlino e su un tornado che la devsta, ma berlino sopravvive cosi come la sua bella torre della televisione, storia tragicomica di fondo, 2 amici che si contendono 1 lei, un divorziato che fa conoscere la nuova compagna ceca alla sua bambina, relazione padre/figlio burrscosa, aspirazioni del padre proiettate su un figlio genio ma ribelle e che salva berlino dalla catastrofe....insomma una ciofeca...però berlino di sfondo non è male...e poi quell'animo di devstazione che è in me ama i film con le catastrofi naturali...e vabè...qui ci sarebbe probabilmente da andare in terapia e farsi dire perchè...ma in terapia ci andrei volentieri anche x farmi dire cose molto + importanti x il mio presente adesso...

[mamma, x te assidua lettrice, non ti preoccupare x quello che ho scritto e che scriverò...è solo un blog...dove spesso realtà/fantasia/parole seguono percorsi da tracciare...guardati l'arte del sogno, l'ho già citato verso gennaio/febbraio...e forse afferrerai quello che intendo , il limite sottile tra quel che è vero e quello che non lo è...]

a proposito di sogni...quest'inverno tanto ero incapace di regire che stavo bene solo quando c'ero nel mezzo..in quell'altro mondo di proiezioni desideri e paure...oggi con il cervello acceso sempre, e con la vita diurna cosi carica di stimoli...sogno anche di giorno...distorgo la realtà mentre la vivo...è divertente...
stanotte però...
ho fatto un sogno che forse ho fatto per la prima volta in vita mia...ho sognato di aspettare un bambino...di accorgermene per caso...di essere in attesa di 5 mesi....ho l'immagine davanti ai miei occhi, dell'ecografia 3D visibile su un maxischermo tipo...ho sentito l'emozione...chissà se mi succederà davvero...e chiaramente non sapevo di chi fosse...ma non sembravo esserne troppo scioccata nel sogno...quel bambino era mio, il frutto di qcs desiderato....e accettato indipendentemente dalla coppia...non fa parte della mia filososfia...ma si sa
you never know
ho letto la cabala...chiaramente sintomo di fertilità e di nascita di un nuovo io interiore...il desiderio che forse ho di fare quel saltino e iniziare a far camminare questa nuova persona che non sia sa bene da dove venga, che non si regge ancora bene in piedi,ma che ha voglia di prendere il testimone e correre....sarà cosi?
maybe...non sarebbe poi tanto male...e cmq un bel sogno passare da una festa in spiaggia all'ecografia e scoprire di aspettare un bambino di 5 mesi...fantastico!

[alla faccia di chi pronostica anzi gufa una menopausa precoce...tiè, mamma, anche questo è x te]

"Later that day I got to thinking about relationships.
There are those that open you up to something new and exotic, those that are old and familiar, those that bring up lots of questions, those that bring you somewhere unexpected, those that bring you far from where you started, and those that bring you back.

But the most exciting, challenging and significant relationship of all is the one you have with yourself. And if you can find someone to love the you you love, well, that's just fabulous.”

Monday, July 16, 2007

cozza



quante cose che non so di me stessa...

reazioni inconsute...

a pensarci è bellissimo sapere di aver ancora tanto da conoscere di noi stessi....magari questa cosa succede anche invecchiando...fino alla terza età...ma io in che età sarò?

la prima o la seconda?

in realtà però la cosa mi dà un pò di problemi xchè io mi rapporto alla Vale che conosco,e non so come prendere quella che non conosco...

la valeblack dice..."ma come la Vale timida?..." tira fuori quella di "begliocchi..."" insomma, bambina...caccia fuori gli attributi...

vorrei tanto uscire da questo loop


Saturday, July 07, 2007

Hey you,

la canzone è proprio bellina...
l'intenzione nobile..
il concerto una bella idea...
...
buffo che algore nel suo filma fa tutta una lista di "cattive compagnie" responsabili di pbl ambientali...e una di queste sponsorizza pure il concerto...
no, non è x essere distruttiva...è solo un dato di fatto...che dire? se poi serve a sensibilizzare, ben venga...Grazie AL, che c'hai il nome di quello che faceva i viaggi nel tempo insieme a Sam Beckett..

First love yourself, then you can love someone else
If you can change someone else, then you have saved someone else
But you must first love youself, then you can love someone else
If you can change someone else, then you have saved someone else
But you must first

Friday, July 06, 2007

"Oh ragazzi le molotov non lasciatemele qui...".

GENOVA PER NOI E' (stata) QUALCHE COSA DI DIVERSO...

C'è la poliziotta che scherza sulla tragedia di Carlo Giuliani ("speriamo che muoiano tutti... tanto uno già...1 a 0 per noi.."), il funzionario che impreca per i ritardi, l'agente che non sa che accade, l'altro che racconta di teste spaccate, il capoufficio stampa di Gianni De Gennaro "dimenticato" per strada, il capo della celere distrutto dalla nottata, quello della Digos che cerca di disfarsi delle due molotov.
Le comunicazioni sono quelle che intercorrono tra i poliziotti sul campo e la centrale operativa del 113 in questura. ..Ore 21.35 l'irruzione deve ancora essere decisa ma vengono inviate pattuglie per verificare la situazione attorno alla scuola che ospita la sede del Genoa Social Forum.
Una funzionaria della centrale operativa (Co) parla prima con una pattuglia della Digos:
"In piazza Merani ci hanno segnalato questi dieci zecconi (i manifestanti ma anche i giovani di sinistra, ndr) maledetti che mettevano i bidoni della spazzatura in mezzo alla strada...".
Alle 21.57 la stessa poliziotta parla via radio con un collega (R) il tono è rilassato e scherzoso.
R: "Ma guarda che io dalle 7 di ieri e di oggi sono stato in servizio fino alle 11, quindi... ho visto tutti 'sti balordi queste zecche del cazzo... comunque...".
Co: "... speriamo che muoiano tutti...".
R: "Eh sei simpatica".
Co: "Tanto uno già va beh e gli altri... 1-0 per noi... tanto siamo solo sul 113 e registrano tutto".
A cavallo della mezzanotte, al 113, arrivano le telefonate allarmate di residenti della zona.

Ore 23.58: "... via Cesare Battisti... guardi che è un macello... ";
ore 23.59: "Lo sapete che hanno attaccato i ragazzi qui della scuola Diaz".
I primi feriti.
Ore 00.17, l'agente al posto di polizia dell'ospedale San Martino chiama il 113:
"Ascolta ha chiamato il 118 che sta arrivando una valanga di feriti, è possibile?".
113: "Sì no, guarda io non te lo so dire...".
Non hanno idea della situazione neanche gli agenti del reparto prevenzione mandati a piantonare i feriti all'ospedale. Alle 2.36 uno di loro chiama la Centrale operativa.
"Sono 25 persone, uno ha problemi al torace... l'altro lo metti in chirurgia, l'altro in neurologia..", 113: "Sono in stato d'arresto?".
Il poliziotto: "No devono essere accompagnati... si vede che questi sono i protagonisti degli scontri di oggi... però chi ha proceduto io non lo so".
Co: "Guarda non lo so neanche io... ".
Alla stessa ora il poliziotto al San Martino spiega al 113, che chiede se ci sono ferite da taglio: "No, no teste aperte a manganellate".
Uno degli imputati il commissario Alfredo Fabbrocini parla al telefono con il 113 che chiede informazioni su quanto accaduto alla Diaz.
Co: "Allora scusami esatto... quante persone avete accompagnato voi a Bolzaneto?".
F: "Guarda ti direi una bugia, non lo so... c'era un tale caos, guarda, anche perché noi non accompagnavamo, noi facevamo la scorta... comunque c'era il funzionario della Digos, il funzionario della mobile".
Co: "E lì ti fermi... perché non c'era altro".
F: "Non lo so se non c'era altro, c'era qualche funzionario addetto della Digos, ce n'erano almeno tre o quattro.. c'era il dottor Sgalla, c'era anche Ciccimarra che li conosco, quella là più alta in grado non so chi era, comunque ce n'erano altri... ah c'era Gratteri, c'era il dottor Gratteri... loro hanno disposto il servizio, noi abbiamo fatto manovalanza...".
All'1.23 Lorenzo Murgolo alto funzionario della questura di Bologna, indagato e poi prosciolto, si infuria con il 113 perché non arriva un pullman per il trasferimento dei "prigionieri" arrestati: "Sono il dottor Murgolo porca... perché non rispondete porca.. è tutt'oggi che non rispondete a sto ca... di 113.. ".
Cinque minuti dopo è ancora lui, in sottofondo si sente la gente che urla "assassini assassini". L'operatrice del 113 è in difficoltà di fronte alla rabbia di Murgolo e chiama un funzionario ma la musica non cambia: "Ma porca... ma mi volete dire dov'è 'sto pullman..".
113: "La navetta è sul posto...".
M: "Mah.. io non la vedo".
Alle 2.07 Mario Viola funzionario collaboratore di Roberto Sgalla capo ufficio stampa del capo della polizia chiama ripetutamente il 113 per avere una volante che li riporti indietro perché tutti i mezzi sono partiti "scordando" i due dirigenti. Alle 2.44 richiama e dice che è stato accompagnato dal capo della mobile "perché se aspettavamo una volante stavamo ancora lì". Mentre attendono di essere collegati dal centralino Viola parla con dei colleghi: "Che ha detto?... ha detto che non è stata proprio una bella cosa quella che abbiamo fatto" e un altro ribatte "che se ne andasse a fan... ".
Alle 3.05 Vincenzo Canterini ("... sai che non connetto più io.. dissociato.. davvero so dissociato...") capo della celere romana parla con un suo attuale coimputato, Spartaco Mortola, ex dirigente Digos di Genova che agli agenti nel suo ufficio dice: "Oh ragazzi le molotov non lasciatemele qui...".
Sono le due bottiglie che, scoprirà la procura, furono introdotte nella Diaz dagli stessi poliziotti.

Relax, Take it Easy

What's up?
Mah!
Meglio una pacca sulla spalla da me a me che non guasta proprio...

Took a right to the end of the line
Where no one ever goes.
Ended up on a broken train with nobody I know.
....
Relax, take it easy
For there is nothing that we can do.
....
It’s as if I’m scared.
It’s as if I’m terrified.
It’s as if I scared.
It’s as if I’m playing with fire.
Scared.
It’s as if I’m terrified.
Are you scared?
Are we playing with fire?
.....
relax
relax

Italianità

forse è mediocre, forse è banale, forse fa buonista un' azienda che c'ha poco da far la santa.....però trasuda davvero un pò di storia e patriottismo....insomma mi piace

se n'è andata via?

no dai non sono sconci...son bellissimi!!!!...tra i favoriti inserisco il link a tutte le puntate
;-)

Monday, July 02, 2007

come glielo dici..brividi x noi..il mare...oceano..il libro non finito di ilaria, una mail di angela

Immobile, con la lanterna spenta in mano, Elisewin sentiva il proprio nome arrivarle da lontano, mescolato al vento e al fragore del mare.Nel buio, davanti a se, vedeva incrociarsi le piccole luci di tante lanterne, ognuna sperduta in un suo viaggio sull'orlo della burrasca.Non c'erano,nella sua mente,né inquietudine, né paura.Un lago tranquillo le era esploso, tutt'a un tratto, nell'anima.Aveva lo stesso suono di una voce che conosceva.
Si volto' e lentamente torno' su i suoi passi. Non c'era piu' vento, non c'era piu' notte, non c'era piu' mare, per lei. Andava e sapeva dove andare.Questo era tutto.Sensazione meravigliosa.Di quando il destino finalmente si chiude, e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell'avvicinamento. Quell'accostarsi. Si vorrebbe non finisse mai. Il gesto di consegnarsi al destino. Quella é un'emozione. Senza piu' dilemmi, senza piu' menzogne.Sapere dove.
E raggiungerlo.
Qualunque sia il destino.
Camminava- ed era la cosa piu' bella che aveva mai fatto.
Vide la locanda di Almayer avvicinarsi. Le sue luci. Lascio' la spiaggia, arrivo' sulla soglia, entro' e chiuse dietro di se quella porta da cui, insieme agli altri, chissà quanto tempo prima, era uscita di corsa, senza ancora nulla sapere.
Silenzio.
Sul pavimento di legno, un passo dopo l'altro. granelli di sabbia che scricchiolano sotto i piedi.In un angolo, per terra il mantello caduto a Plasson nella fretta di corrersene via.
Nei cuscini, sulla poltrona, l'orma del corpo di madame Deverià, come si fosse appena alzata. E al centro della stanza, in piedi, immobile, Adams. Che la guarda.Un passo dopo l'altro, fino ad arrivargli vicino.
E dirgli:
-non mi farai del male, vero?
Non le farà del male, vero?
-No.
No.
Allora Elisewin prese tra le mani il volto di quell'uomo, e lo bacio'.
Nelle terre di Carewall, non smetterebbero mai di raccontare questa storia. Se solo la conoscessero. Non smetterebbero mai. Ognuno a modo suo, ma tutti continuerebbero a raccontare di quei due e di un'intera notte passata a restituirsi la vita, l'un l'altra, con le labbra e con le mani, una ragazzina che non ha visto nulla e un uomo che ha visto troppo, uno dentro l'altra-ogni palmo della pelle é un viaggio, di scoperta, di ritorno nella bocca di Adams a sentire il sapore del mondo, sul seno di Elisewin a dimenticarlo- nel grembo di quella notte stravolta, nera burrasca, lapilli di schiuma nel buio, onde come cataste franate, rumore, sonore folate, furiose di suono e velocità, lanciate sul pelo del mare, nei nervi del mondo, oceano mare, colosso che gronda, stravolto-sospiri, sospiri nella gola di Elisewin-velluto che vola- sospiri ad ogni passo nuovo in quel mondo che valica monti mai visti e laghi di forme impensabili- sul ventre di Adams il peso bianco di quella ragazzina che dondola musiche mute- chi l'avrebbe mai detto che baciando gli occhi di uomo si possa vedere cosi' lontano- accarezzando le gambe di una ragazzina si possa correre cosi' veloce e fuggire-fuggire da tutto-vedere lontano- venivano dai due piu' lontani estremi della vita, questo é stupefacente, da pensare che mai si sarebbero sfiorati, se non attraversando da capo a piedi l'universo, e invece nemmeno si erano dovuti cercare, questo é incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi,riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo é il meraviglioso-questo continuerebbero a raccontare , per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si é mai lontani abbastanza per trovarsi, mai-lontani abbastanza-per trovarsi- lo erano quei due, lontani, piu' di chiunque altro e adesso- grada la voce di Elisewin, per i fiumi di storie che forzano la sua anima, e piange Adams, sentendole scivolare via, quelle storie, alla fine, finalmente, finite- forse il mondo é una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano- e nemmeno é amore, questo é stupefacente, ma é mani, e pelle, labbra, stupore, sesso, sapore-tristezza, forse-perfino tristezza-desiderio- quando lo racconteranno non diranno la parola amore- mille parole diranno, taceranno amore-tace tutto, intorno,quando d'improvviso Elisewin sente la schiena spezzarsi e la mente sbiancare, stringe quell'uomo dentro, gli afferra le mani e ,vedi, non morirà.
-Ascoltami Elisewin
-No, non parlare
-Ascoltam
i-No.
-Quello che succederà qui sarà orrendo e..
-Baciami..è l'alba,torneranno..
-Ascoltami..
-Non parlare ti prego.
-Elisewin..
Come si fa? Come glielo dici, a una donna cosi', quello che devi dirle, con le sue mani addosso e la sua pelle, la pelle, non si puo' parlare di morte proprio a lei, come glielo dici a una ragazzina cosi', quello che lei sa già e che pure bisognerà che ascolti,le parole, una dopo l'altra, che puoi anche sapere ma devi ascoltare, prima o poi, qualcuno deve dirle e tu devi ascoltarle,lei,ascoltarle, quella ragazzina che dice
-Hai degli occhi che non ti ho visto mai.
E poi
-Se solo tu volessi, potresti salvarti.
come glielo dici , a una donna cosi', che tu vorresti salvarti, e ancora di piu' vorresti salvare lei con te, e non fare altro che salvarla, e salvarti, tutta una vita, ma non si puo' ognuno ha il suo viaggio, da fare,e tra le braccia di una donna si finisce facendo strade contorte, che neanche tanto capisci tu, e al momento buono non le puoi raccontare, non hai le parole per farlo, parole che ci stiano bene, li', tra quei baci e sulla pelle, parole giuste, non ce n'é, hai un bel cercarle in quel che sei e in quel che hai sentito, non le trovi, hanno sempre una musica sbagliata, é la musica che gli manca, li', tra quei baci e sulla pelle, é una questione di musica. Così poi dici qualcosa ma è una miseria.
-Elisewin io non sarò mai più salvo.
Come glielo dici, a un uomo cosi', che adesso sono io che voglio insegnargli una cosa e tra le carezze voglio fargli capire che il destino non é una catena ma un volo, e se solo ancora avesse voglia davvero di vivere lo potrebbe fare, e se solo avesse voglia davvero di me potrebbe riavere mille notti come questa invece di quell'unica, orribile, a cui va incontro, solo perché lei lo aspetta, la notte orrenda, e da anni lo chiama. Come glielo dici, a un uomo cosi', che ti sta perdendo?
-Io me ne andrò
-...
-Io non voglio esserci..io vado via.
- ..-Io non voglio sentirlo quell'urlo voglio essere lontana.
- ...
- Non lo voglio sentire.
E' la musica che é difficile, questa é la verità, é la musica che é difficile da trovare, per dirselo, li' cosi' vicini, la musica e i gesti, per sciogliere la pena, quendo proprio non c'é piu' nulla da fare, la musica giusta perché sia una danza, in qualche modo, e non uno strappo quell'andarsene, quello scivolare via, verso la vita e lontano alla vita, strano pendolo dell'anima, salvifico e assassino, a saperlo danzare farebbe meno male, e per questo gli amanti, tutti, cercano quella musica,in quel momento, dentro le parole,sulla polvere dei gesti,e sanno che,ad averne il coraggio,solo il silenzio lo sarebbe, musica , esatta musica, un largo silenzio amoroso, radura del commiato e stanco lago che infine cola nel palmo di una piccola melodia, imparata da sempre da cantare sottovoce
-Addio Elisewin
Una melodia da nulla.
-Addio Thomas

Sunday, July 01, 2007

joe....black...?

Love is passion, obsession, someone you can't live without. If you don't start with that, what are you going to end up with? Fall head over heels.
I say find someone you can love like crazy and who'll love you the same way back.
And how do you find him? Forget your head and listen to your heart.
I'm not hearing any heart. Run the risk, if you get hurt, you'll come back. Because, the truth is there is no sense living your life without this. To make the journey and not fall deeply in love - well, you haven't lived a life at all.

You have to try. Because if you haven't tried, you haven't lived.